Ho spesso avuto il privilegio di intrattenermi con dei giovani. Da per tutto, negli Stati Uniti, in Canada, in Francia, in Svizzera e in Germania, ho provato quanto i giovani erano desiderosi di capire ciò che si è svolto quando un paese civilizzato come la Germania è diventato uno stato nazista.
Ho trovato in loro, un interesse simile all’idea di imparare come costruire un futuro pacifico e come evitare tali estremi. Tra le domande interessanti, molto numerose, ho selezionato quelle che vi aiuteranno a capire la risposta potente, portata dai Testimoni di Geova. Si tratta, praticamente, di resistenza morale che combina un rifiuto assoluto di violenza e di discriminazione con un attegiamento fermo, dovuto a dei valori morali nobili, basati sull’amore. Tutto ciò implicava di rifiutare di cedere a una qualsiasi pressione negativa del gruppo dei miei compagni. Ho beneficiato, molto giovane, di un insegnamento di questi valori anche se la mia giovane vita era circondata dalla propaganda nazista e la pressione sociale.
Ero determinata ad ubbidire al commandamente di Dio che diceva di amare il prossimo -chiunque fosse- e oggi, guardo indietro con la coscienza pulita. Posso sicuramente, incoraggiarvi, voi giovani, a prendere un buon inizio nella vita, basato su dei valori veri, come quelli che avevo imparato dalla Bibbia. Una coscienza pulita è un gioiello – possa quella vostra diventarlo anche !
Domanda 2 :
Perchè nessuno ha messo in guardia il mondo di ciò che succedeva ?
Sopravissuta di una casa riformatoria nazista
A scuola, mi mettevano sempre più la pressione per incitarmi a dire « Heil Hitler ». Ma rifiutavo perchè nel mio cuore, non avrei mai potuto onorare un’uomo in questo modo, come se fosse un dio capace di salvare la gente.
SIMONE ARNOLD LIEBSTER
Nata nel 1930, Simone fu confrontata a delle prove severe già dalla sua giovane età. Espulsa dal liceo all’età di dodici anni, fu interrogata, sotto la luce accecante dei proiettori, da due agenti nazisti che tentavano di farla rivelare i nomi d’altri Testimoni di Geova. Fu poi mandata in una casa riformatoria a Costanza, in Germania, per essere « rieducata ». I suoi genitori furono deportati nei campi di concentramento.
« Non ho subito danni mentali quando la nostra famiglia è stata strappata. Tenevo gli occhi fissati sull’esempio d’integrità che mi davano i miei genitori. » Le ragazzine della casa riformatoria dovevano effettuare dei lavori molto duri, non avevano il diritto di parlarsi e potevano larvarsi i capelli solo una volta l’anno. La famiglia Arnold fu di nuovo riunita dopo quattro anni.
